Quattro amici, quattro colleghi, quattro personalità diverse uniti dal desiderio di aiutare chi nel mondo non ha le risorse per accedere alle cure sanitarie mettendo a disposizione il loro lavoro, la loro professionalità e ciò che sanno fare meglio: i cardiochirurghi.
Quattro amici al bar
Quattro amici, quattro colleghi, quattro personalità diverse uniti dal desiderio di aiutare chi nel mondo non ha le risorse per accedere alle cure sanitarie mettendo a disposizione il loro lavoro, la loro professionalità e ciò che sanno fare meglio: i cardiochirurghi.
Spinti dal desiderio di aiutare le popolazioni colpite da guerre e povertà i Dottori Roberto, Pilozzi, Kassem e Zanobini iniziano a pensare a come strutturare un progetto che possa durare nel tempo e che non si limiti solamente a brevi ed estemporanee iniziative locali.
Nei mesi seguenti iniziano a mettere nero su bianco idee e proposte che diventeranno le fondamenta di quella che oggi è la nostra Associazione.
Nasce così nel 2013 Safe Heart Onlus, da un’idea e dalla voglia di aiutare di quattro amici, persone che hanno deciso che il mondo può essere migliore se ognuno mette a disposizione una piccola parte di sé.
Sono ormai passati 10 anni e a fianco di questi quattro amici se ne sono aggiunti molti altri, anch’essi condividono spirito e ideali dell’Associazione e dei suoi fondatori.
Il primo contatto
Il primo contatto con il Burkina Faso è nato grazie all’amica e collega cardiologa Silvia Perlangeli, a capo dell’associazione Migotigo, che già operava in questi territori.
Dopo diverse visite a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, siamo riusciti a individuare l’ospedale più adatto per ospitare la chirurgia del cuore e per seguire il complesso decorso post operatorio dei pazienti cardiochirurgici, caratteristiche che in Africa non è semplice trovare.
Si è arrivati così a conoscere il Centro Universitario Ospedaliero di Tengandogo che, dopo le necessarie verifiche anche da parte di un bioingegnere, è stato ritenuto idoneo.
Vista la mancanza delle attrezzature abbiamo quindi avviato una raccolta fondi per recuperare i macchinari indispensabili. Grazie al contatto con diverse aziende produttrici, siamo riusciti a recuperare le attrezzature Più obsolete e quindi meno costose. Dopo averle verificate e trasportate sul posto, abbiamo finalmente potuto inaugurare la prima sala operatoria del Burkina Faso.
Con una piccola donazione puoi regalare una grande opportunità
Il primo intervento al cuore in Burkina Faso
Fino ad oggi, abbiamo completato sette missioni, di cui cinque di carattere tecnico e logistico. Nel 2021, abbiamo effettuato il primo intervento chirurgico al cuore nella storia del Burkina Faso su una ragazzina di 15 anni con un’anomalia congenita (un difetto interatriale) che è stato corretta secondo gli standard europei. Il risultato è stato estremamente positivo ed il nostro obiettivo ora è quello di consolidare questa esperienza, sviluppando un programma di lunga durata.
Il cardiochirurgo del Burkina Faso
In Burkina Faso esiste un solo cardiochirurgo. Ha quarant’anni, si chiama Adama Sawadogo ed è un professionista molto competente con una storia personale complessa e commovente.
“Lui proviene da una zona davvero primitiva del Burkina Faso ed è arrivato alla laurea unicamente vincendo ogni anno borse di studio. Fino a quella che gli ha consentito di andare a praticare dapprima in Senegal e poi in Francia, dove ovviamente la cardiochirurgia è routine”